\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Tra gli stati italiani il pi∙ debole, ma economicamente forse il pi∙ prospero, era il granducato di Toscana, il quale aveva trov
ato il suo abile nocchiero nel figlio di Giovanni dalle Bande Nere, il duca e poi granduca Cosimo I (1537-74). Questi lasci≥ intatte le antiche magistrature, ma le esautor≥ completamente, governando attraverso la ôpratica segretaö, o consiglio di persone
di sua stretta fiducia e autentico organo del suo potere personale; riorganizz≥ lo stato livellando cittα e contado e tutto sottoponendo al governo centrale di Firenze, e assecond≥ quella trasformazione della Toscana da manifatturiera in agricola che gi
α era in atto. Notevole fu in questo periodo lÆapporto di capitali nellÆagricoltura, e non poca parte di essi provenne dal rientro in patria delle fortune che un tempo banchieri come i Corsini o i Torrigiani avevano investito nei mercati e nelle borse di
Londra e di Norimberga, e che ora invece facevano di essi dei grandi latifondisti in Toscana. Proprio sotto Cosimo I la Toscana divenne la terra classica dellÆenfiteusi, della manomorta e dei vincoli fedecommissari: essa manterrα queste caratteristiche
sino allÆaffermazione della politica. Si deve anche a Cosimo I lÆingrandimento del porto di Livorno e la successiva possibilitα di sviluppo del commercio marittimo. Notevoli cure egli diede infine alla difesa delle coste tirreniche dalle incursioni dei p
irati barbareschi, e a tal fine istitu∞ lÆordine militare dei Cavalieri di Santo Stefano, con sede a Pisa. Fedele vassallo di Carlo V e di Filippo II, seppe accrescere costantemente il margine della propria autonomia e il territorio dello stato (annessio
ne della Repubblica di Siena), sino ad ottenere il titolo granducale (1569). Una battuta dÆarresto si ebbe con il successore Francesco I (1574-87), che si dimostr≥ incapace di amministrare lÆereditα paterna. Il discredito cui giunse il suo governo favor∞
la congiura repubblicana di Orazio Pucci che, nonostante il fallimento, segn≥ la fine di Francesco I. Il processo iniziato da Cosimo I fu invece potentemente ripreso dallÆaltro suo figlio, Ferdinando I (1587-1609), che alla morte del fratello, per evita
re lÆestinguersi della dinastia, lasci≥ la porpora cardinalizia per il trono. Il nuovo granduca complet≥ i lavori di bonifica nella Maremma e di creazione del porto di Livorno, il cui abitato fu elevato a cittα nel 1577: tipico porto di transito e di dep
osito, esso pi∙ tardi diverrα porto franco. Il periodo di Ferdinando I segn≥ anche la fine del vassallaggio della Toscana verso la Spagna e lÆinizio di un orientamento filofrancese, che ebbe i suoi momenti salienti nella mediazione del granduca presso la
Santa Sede per lÆassoluzione di Enrico IV e nel matrimonio di questo con Maria deÆ Medici, la futura reggente di Francia per Luigi XIII.